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DA NELPAESE.IT / Dalla Terra dei Fuochi a Messina: brucia il Mezzogiorno

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Mezzogiorno di fuoco e fiamme. Brucia il Sud, nel silenzio generale. Da Messina alla Terra dei fuochi, dal Vesuvio al Gargano le regioni meridionali respirano fumi e diossina in questa estate criminale.

Messina

La situazione legata all’emergenza incendi sta migliorando a Messina, dove si stimano danni per centinaia di migliaia di euro. Ieri per tutta la giornata la macchina operativa composta da vigili del fuoco, uomini della forestale, della protezione civile e delle forze dell’ordine è intervenuta per domare gli incendi più vasti in città e in provincia. Sono rimasti attivi solo piccoli focolai sui monti peloritani e in altre zone della città ma la situazione va normalizzandosi grazie anche all’azione di un Canadair.

Nel pomeriggio riprenderanno le lezioni e l’attività didattica nelle facoltà che ieri erano state evacuate nel rione Annunziata. Intanto i vigili del fuoco sollecitano un rafforzamento dell’organico ritenuto insufficiente a fronteggiare l’emergenza. Ieri su Twitter anche Fiorello ha lanciato un appello chiedendo un aiuto mentre oggi il presidente della Regione Rosario Crocetta sarà a Messina per esprimere la sua solidarietà al sindaco Renato Accorinti. Gli esperti annunciano anche un probabile rischio di dissesto idrogeologico nei mesi invernali visto che sono andati distrutti numerosi ettari di bosco.

Si è protratto per tutta la notte l’incendio che ieri ha devastato oltre 10 chilometri di territorio tra il viadotto Ferrarelle, da dove si è sviluppato, sulla A 19, fino a risalire le pendici di Enna e Calascibetta. La situazione sembrerebbe sotto controllo. E’ stata riaperta l’autostrada tra Caltanissetta ed Enna. La linea ferroviaria Catania-Palermo che è stata interrotta.

“L’autocombustione non esiste, abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili”, dice il sindaco di Messina, Renato Accorinti, mentre diversi quartieri in collina continuano a bruciare.

Vesuvio e terra dei fuochi: la Campania in fiamme

Dall’alba Canadair, elicotteri, squadre di terra hanno ripreso le operazioni di spegnimento dei tanti incendi. Al momento sono 18 le richieste di concorso aereo: 4 dalla Campania, 3 dalla Basilicata e dalla Sicilia, 2 dalla Puglia, dall’Abruzzo e dalla Calabria e 1 dal Lazio e dall’Umbria. Al momento, l’impegno dei mezzi disponibili – 16 Canadair e 4 elicotteri del Corpo dei Vigili del Fuoco, a cui si aggiungono 3 elicotteri della Difesa – è concentrato sulle situazioni più critiche. Finora sono stati messi sotto controllo o spenti 2 roghi nelle province di Enna e di Trapani.

Focolai di incendi probabilmente di origine dolosa sono attivi, di nuovo, sul Vesuvio. Le fiamme divampano nella Valle delle Delizie ad Ottaviano, in via Vesuvio ad Ercolano già danneggiata da incendi nei giorni scorsi, nella zona a valle di Cappella Bianchini a Torre del Greco. Stanno operando carabinieri forestali, vigili del fuoco, protezione civile e personale dell’antincendio boschivo della Sma Campania oltre a squadre di volontari. Un aiuto è dato da un Canadair e da un elicottero. Le strade di accesso al Vesuvio, al momento, sono aperte.

A questo si aggiungono ogni giorno, da settimane, Acerra, Caivano, Afragola, Marcianise, San Giorgio a Cremano, Casoria, Casalnuovo, Orta di Atella, Frattaminore, Cesa, Sant’Antimo, tutto l’agro aversano, moltissimi comuni vesuviani e la periferia est di Napoli. Sono questi ed altri i luoghi dove da più di due mesi, ininterrottamente, i roghi si conseguono e, con essi la puzza mortale dei rifiuti di ogni tipo combusti inevitabilmente. Una situazione che i comitati denunciano ogni giorno nell’indifferenza istituzionale.

La situazione è gravissima, tanto che la giornalista Cristina Liguori, residente in uno dei comuni più colpiti della provincia nord di Napoli, scrive una lettera-invettiva su Facebook a tutte le istituzioni: “Questa notte circa 350 mila persone hanno respirato aria fetida, diossina pura. Abbiamo dovuto barricarci in casa, nonostante il caldo asfissiante. Io ho avuto mal di testa, bruciore agli occhi, alla gola, non respiravo. Stamattina alle 5 mi ha svegliato, semmai io fossi mai riuscita a dormire davvero, ancora un odore acre. Una nottataccia, e sì, vi disprezzo. Vi disprezzo per gli anni di promesse, per i milioni di euro spesi in progetti inconcludenti, per i militari che girano ore ed ore ed ore a consumare benzina e a non risolvere nulla, per le telecamere non funzionanti, per le campagne di comunicazione senza senso, vuote, povere e sì, inutili. Inutili come le vostre parole che puzzano di plastica bruciata, come questa notte. Vi disprezzo per il figlio della mia amica che chiede alla mamma cos’è questa puzza, per gli anziani che non possono fuggire, per il mio amico che ha un attacco d’asma, per tutta la gente che stanotte ha sofferto. Sofferto, provato dolore, senso di inadeguatezza, impotenza dinanzi ad una tragedia sociale di enorme portata. Vi disprezzo per averci preso in giro”.

Puglia

Sul Gargano a fuoco boschi e macchia mediterranea – Alcune squadre sono impegnate in alcune zone del Gargano. Già dal tardo pomeriggio di ieri le fiamme hanno interessato la zona di Carpino e in serata sembrava che la situazione fosse sotto controllo, ma a causa delle alte temperature e del forte vento, il fuoco si è propagato su altre zone del promontorio garganico, a Cagnano Varano e Mattinata. Decine di ettari di bosco e macchia mediterranea sono già andate distrutte.

Giuseppe Manzo
Da www.nelpaese.it

 


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